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sabato 26 novembre 2016

ARTE E MODA... ARTE E' MODA


Esiste un fil rouge che lega la moda all’arte. Io credo che l’una sia l’altra e viceversa. Sono convinta che le opere di artisti famosi siano state anche ispirate dalla moda del momento, dalla corrente di un’epoca, dal gusto personale del committente che voleva quel quadro perché “usava così”. N’est pas? E allora cosa mi dite del futurismo, del manierismo, del cubismo, del romanticismo, del gotico, del realismo e via via la lunga serie? Non erano “mode” artistiche? Non hanno rappresentato uno stile ben definito? Possiamo affermare attualizzandole, che queste scuole erano dei “trend”, delle tendenze. Così anche il mirabolante mondo del glamour è segnato da periodi, da mode, da ciò che è “in” oppure “out”. La moda intesa come abiti in passerella è dettata dalle attitudini del momento, esattamente come le correnti delle arti visive sono raggruppabili in periodi, in mode. Potreste asserire che un vestito non è a suo modo un’opera d’arte? Cosa mi dite dell’haute couture? Abiti leggiadri cuciti con dedizione da mani sapienti, da sarti, couturier, come direbbero i nostri cugini d’oltralpe, che senza estremismi posso definire artisti. Vi ho convinte? Sono stata ad Artissima e passeggiare in quegli enormi spazi bianchi ha confermato il mio punto di vista. Per dovere di cronaca Artissima vede la sua prima edizione nel 1994. E’ una biennale e attualmente è la principale fiera di arte contemporanea in Italia. Si svolge a Torino e quest’anno è stata allestita nei locali dell’Oval di Lingotto. “…anticipatrice di nuove tendenze curatoriali e pioniera di nuovi formati…” queste sono alcune parole della presentazione di quest’anno. Le ho citate perché anche questa volta si parla di tendenze, di nuovi stili, formati. L’arte così come la moda trae spunto dal passato guardando costantemente al futuro, a ciò che verrà. Mondi paralleli che si osservano emulandosi vicendevolmente, strizzandosi l’occhio con la consapevolezza di appartenere ad un comune denominatore. Perché tutto questo panegirico sulla moda? Semplice, quando andremo a fare shopping ci sentiremo anche un po’ artiste, avremo la sensazione di essere delle ricercatrici di bellezza e perché no, collezioniste di arte! In ultimo come vestirsi ad un vernissage? Come sempre la mia risposta è: dipende. Dipende dal tipo di opere, dal museo/pinacoteca, dalla mostra, dall’orario dell’evento. Ma partiamo da un esempio concreto: chettimetti ad Artissima? Bene, io ho scelto jeans a vita alta, t-shirt rock, blazer nero con maniche a sbuffo per un tocco di romanticismo, scarpe stringate Dr. Martens con le stampe “Old School”, occhiale da vista in plastica nera “nerd style” e per finire un cappello, molto trendy, molto donna di mondo. In un contesto simile diventa importante anche il proprio stile personale che deve essere specchio della nostra attitudine con un guizzo speciale, un “tocco d’artista”. Camminando in quella “fair” mi sono resa conto di essere una tra le più sobrie in quanto a look. E questa la dice lunga sul suo pubblico. Ecco, se volete “esagerare” a volte potete farlo. Io mi sono contenuta, ma prometto che alla prossima edizione stupirò con un outfit memorabile! A volte si può essere un po’ sopra le righe, ci sono situazioni che in nome della sperimentazione e della ricerca di stile legittimano la trasgressione alla regola “aurea” della moda: “less is more”. Dal sofisticato mondo dell’arte contemporanea al luccicante fashion system a volte il passo è breve. 

Chettimetti è a cura di Sara Saglietti











thanks to Artissima

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